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Atrofia vulvare in menopausa: i rimedi naturali

Pubblicato il 15/01/2024

L’atrofia vulvare colpisce molte più donne in menopausa di quanto si possa pensare. Scopri in questo articolo i sintomi e i rimedi a questo disturbo.

Oltre a vampate di calore e sudorazioni notturne, alcune donne in menopausa lamentano secchezza, irritazione, bruciore, prurito e fastidi o dolore durante il rapporto sessuale; sintomi che, nel complesso, evidenziano alterazioni della struttura e delle funzioni della vagina. 

Con il passare degli anni e già a partire dalla premenopausa, infatti, alcune donne sviluppano atrofia vulvare e vaginale o vulvovaginale (AVV), una problematica che si presenta con perdita di elasticità e assottigliamento dei tessuti vulvari e delle pareti vaginali

L’AVV è correlata alla diminuzione degli ormoni estrogeni e peggiora nel tempo in seguito alla cessazione delle funzioni ovariche, che segna il passaggio alla menopausa. 

Nonostante i sintomi dell’AVV possano impattare negativamente sulla salute, sulla qualità di vita e sulla sfera sessuale, purtroppo molte donne sottovalutano il problema e ne parlano poco, anche con il proprio Medico di riferimento, ritardando o addirittura precludendo la sua diagnosi. 

Parlare del problema è fondamentale, perché permette di ricevere il supporto necessario per tenere a bada i fastidiosi sintomi e recuperare la serenità, anche e soprattutto nell’intimità di coppia.

Conosciamo quindi meglio che cos’è e come si manifesta l’atrofia vulvare in menopausa per capire come gestirla, in particolare con rimedi naturali di supporto!

Atrofia vulvare in menopausa: cos’è e quali sono le cause?

L’atrofia vulvare è una condizione che colpisce molte donne. 

Le stime parlano di almeno il 50% di donne in menopausa con atrofia vulvare ma, in realtà, l’incidenza sembrerebbe essere molto superiore. 

Alcuni studi, infatti, stimano che 2 donne in menopausa su 3 soffrano di atrofia vulvovaginale (AVV). 

Sì può ipotizzare un’incidenza del 65%, ma questa cifra potrebbe non essere accuratamente stimata a causa della tendenza di molte donne a sottovalutare ancora oggi il problema e a non condividerlo con il proprio Medico. 

Ciò impedisce loro di accedere a cure e supporti che potrebbero migliorare significativamente la loro qualità di vita, sia dal punto di vista della salute che per la propria sessualità.

Come per vampate di calore e sudorazioni, anche l’atrofia vulvare è causata dal progressivo calo dei livelli di estrogeni in pre-menopausa e, poi, dalla loro assenza in menopausa e post-menopausa. 

Gli estrogeni sono responsabili di mantenere la salute e l’elasticità della mucosa vulvare, quindi, quando i loro livelli diminuiscono la mucosa diventa meno idratata e più fragile, causando i fastidiosi sintomi

Quello che molte donne non sanno è che, purtroppo, l’atrofia vulvare e l’atrofia vaginale sono destinate a peggiorare. 

A differenza di altri sintomi della menopausa, come vampate di calore e mal di testa, infatti, l’atrofia vulvovaginale persiste e può peggiorare con il trascorrere degli anni

Diventa, quindi, essenziale imparare a riconoscere i sintomi di AVV per condividere il problema con il proprio Medico e/o Ginecologo che, in base a un’accurata diagnosi e allo stato di salute di ogni donna, può individuare il trattamento più adatto per questo fastidioso problema.

Secchezza vaginale, prurito, bruciore, indolenzimento, minzione involontaria e dolore durante i rapporti sessuali: ecco i sintomi di atrofia vulvovaginale in menopausa!

Atrofia vulvare in menopausa: quali sono i sintomi?

Abbiamo visto che gli squilibri ormonali della menopausa possono portare a una serie di cambiamenti strutturali e funzionali anche a livello delle parti intime e, in particolare, colpire l’apparato genitale, sia nella zona vulvare (quella esterna), che in quella vaginale (interna), come in questo caso.

Tra i sintomi più comuni di AVV le donne lamentano: 

  • Secchezza; 
  • Dolore e prurito; 
  • Minzione involontaria;
  • Bruciore;
  • Dolore durante i rapporti sessuali. 

Inoltre, aumenta il rischio di incorrere in infezioni urinarie, favorite anche dalla diminuzione del pH vulvovaginale, e di sanguinamenti, spesso causati dall’assottigliamento delle mucose vulvari, vaginali e delle vie urinarie. 

In tal senso, ad oggi si preferisce utilizzare il termine “Sindrome genito-urinaria della menopausa” (GSM) anziché “Atrofia vulvo-vaginale”, poiché risulta più preciso e tiene conto di diverse sfaccettature del problema.

Come è facile immaginare, questi sintomi possono causare notevole disagio e influire sulla qualità della vita e sull’intimità di coppia, tanto che alcune donne, oltre ai problemi sessuali (40%), lamentano un impatto negativo sull’autostima (17%), con tendenza anche a sentirsi più vecchie, e sulla loro relazione (13%). 

Proprio per il grande impatto che può avere l’atrofia vulvare sulla quotidianità, è importante affrontare prontamente il problema e parlarne con il proprio Medico per trovare la soluzione più adatta alla propria condizione. 

Infatti, molte donne attribuiscono i sintomi dell’atrofia vulvare in modo generico ai cambiamenti dovuti all’età, non alla menopausa, e non sanno che ci sono dei rimedi specifici per affrontarla e migliorare notevolmente il proprio stato di benessere. 

In particolare, la terapia ormonale sostitutiva sistemica (TOS) può aiutare molte donne, ma non tutte, anche con i sintomi vulvovaginali

In genere, infatti, viene prescritta la terapia estrogenica locale, in forma di creme, compresse, anelli o ovuli, in caso di sintomi persistenti e fastidiosi, e, in aggiunta, sono disponibili anche trattamenti ormonali o non ormonali di nuova generazione.

Ma non solo, l’Atrofia vulvare in menopausa può essere affrontata mediante approcci non farmacologici, che includono l’uso di prodotti da banco, miglioramenti nello stile alimentare e di vita, così come l’adozione di rimedi naturali di supporto. 

Queste strategie mirano ad assistere le donne nel ritrovare il loro stato di benessere e a consentire loro di vivere appieno ogni aspetto della loro vita, nonostante l’età, la menopausa e l’Atrofia Vulvo-Vaginale.

I sintomi di atrofia vulvare in menopausa non passano con il tempo ma addirittura peggiorano: parlane con il Medico!

Atrofia vulvare in menopausa: rimedi naturali

Se soffri di atrofia vulvare potresti essere interessata a conoscere alcuni rimedi naturali e accorgimenti che possono aiutare a gestire i fastidiosi sintomi:

  • Creme idratanti: applicare creme idratanti specifiche per l’area vulvare può aiutare a mantenere la pelle idratata e a ridurre la secchezza e il prurito. In genere, il trattamento di prima linea per l’AVV lieve prevede l’utilizzo di lubrificanti e idratanti vulvari e vaginali; 
  • Igienizzanti e detergenti delicati: scegli prodotti per l’igiene intima privi di sostanze chimiche aggressive, profumi o coloranti. Un detergente delicato e un igienizzante specifico possono aiutare a mantenere la zona vulvare pulita senza alterare il pH e irritarla ulteriormente; 

L’utilizzo di lubrificanti e idratanti vulvari sono considerati il trattamento di prima linea per l’atrofia vulvovaginale lieve!
  • Alimentazione equilibrata: una dieta ricca di antiossidanti, vitamine e minerali può contribuire alla salute generale della pelle e delle mucose. Assicurati di includere alimenti come frutta, verdura e alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 nella tua dieta;
  • Esercizi del pavimento pelvico: gli esercizi del pavimento pelvico, come quelli di Kegel, possono migliorare la circolazione sanguigna nell’area pelvica e contribuire a mantenere la salute dei tessuti vulvari;
  • Fitoterapia: esistono terapie in grado di ripristinare l’elasticità e l’idratazione vaginale, che agiscono localmente migliorando il trofismo e l’equilibrio batterico vaginale, come per esempio i gel lipidici contenenti vitamina E, acido ialuronico, elicriso e probiotici. Inoltre potrebbero essere indicati anche fitoestrogeni naturali (isoflavoni, lignani, cumestani e altri composti presenti negli estratti di Luppolo, Soia, Trifoglio rosso, Ginseng, Cimicifuga e altre piante) per via orale che si sarebbero dimostrati di supporto in caso di AVV;
  • Attività sessuale regolare: una regolare attività sessuale, con o senza partner, può aiutare ad attenuare i sintomi dell’atrofia vulvare perché aumenta l’afflusso di sangue alla vagina, contribuendo a mantenere sani i tessuti. Non a caso, numerosi studi evidenziano che, in caso di AVV, i sintomi vulvovaginali sembrerebbero essere meno evidenti nelle donne attive sessualmente.

Atrofia Vulvare: non nascondere il problema

Abbiamo visto che l’atrofia vulvare è un problema comune nelle donne in menopausa, ma ci sono delle soluzioni che possono farti davvero stare meglio.

Quindi, ricorda: è fondamentale consultare il Medico o Ginecologo e parlare apertamente della tua situazione per individuare il piano di trattamento più adatto alle tue esigenze personali

L’atrofia vulvare è una condizione gestibile e, con l’aiuto adeguato, puoi mantenere il benessere e la salute della tua zona vulvare anche durante la menopausa.

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