Tra i disturbi che la menopausa può portare con sé, bisogna considerare anche quelli dell’apparato urinario.
Infatti, quando l’assetto ormonale cambia in questa fase della vita delle donne, il rischio di alterazioni strutturali e di infezioni a carico di questo apparato aumenta.
Tra i problemi più diffusi viene spesso riscontrata l’incontinenza, un fastidioso disturbo che può compromettere la qualità della vita quotidiana e di cui è necessario parlare senza imbarazzi, per identificare tutti gli alleati che possono migliorare la situazione.
Ma purtroppo non è il solo, tanto che spesso si parla di sindrome genitourinaria, un insieme di manifestazioni a livello di apparato urinario che possono arrivare a compromettere non solo la qualità della vita, ma anche la funzione sessuale e la relazione con il partner.
Uno dei modi migliori per affrontare la situazione, appena ci si accorge che qualcosa è cambiato, è certamente parlarne con il proprio Medico.
La menopausa e l’apparato urinario che cambia
È ormai ampiamente noto che all’origine dei tanti cambiamenti che possono sconvolgere la salute e la vita delle donne intorno ai cinquant’anni troviamo le modificazioni dell’assetto ormonale tipiche della menopausa.
In particolare, con la riduzione degli estrogeni e le alterazioni dei livelli di progesterone, alcuni apparati vengono in parte compromessi con alterazioni del loro normale funzionamento.
Ecco perché in menopausa cambia il metabolismo dei lipidi e si tende ad ingrassare, le ossa perdono parte dei minerali diventando più fragili, l’apparato cardiocircolatorio subisce delle modifiche e la pressione di solito aumenta, il sistema neurovegetativo risente della carenza di ormoni cosiddetti femminili e il sonno è meno riposante, con conseguente peggioramento della memoria, ma non solo.
Le alterazioni ormonali tipiche di questa fase della vita femminile possono alterare anche struttura e funzioni dell’apparato urogenitale, portando a quella che viene definita sindrome genitourinaria.
Spesso, le donne lamentano fastidiosi disturbi urinari caratteristici in menopausa, tra cui:
- Lieve incontinenza e altri disturbi della minzione associati ad atrofia vulvovaginale, causata da rilassamento del pavimento pelvico così come dall’assottigliamento delle pareti della vescica e dell’uretra;
- Disuria, ovvero bruciore, dolore, urgenza urinaria e altri sintomi spesso collegati a infezioni urinarie, tra cui sono comuni le cistiti ricorrenti.
Le donne, inoltre, lamentano spesso un aumento della frequenza dello stimolo a fare pipì, anche di notte, ma anche difficoltà a trattenerla a seguito di sforzo o urgenza, determinando così grande imbarazzo.
Purtroppo, quasi sempre questi disturbi si accompagnano a problemi sessuali e di secchezza vaginale, che portano disagi psicologici e insicurezze che possono arrivare a compromettere anche la relazione con il proprio partner.
Ecco perché i disturbi urinari nella donna in menopausa non vanno mai sottovalutati: oltre a compromettere la salute fisica e sessuale, possono portare con sé un senso di disagio, insicurezza e problemi psico-fisici, a cui è importante dare una risposta efficace e personalizzata.
Disturbi dell’apparato urinario in menopausa: riconoscerli per affrontarli
Per quanto la menopausa sia una condizione che tutte le donne devono affrontare a un certo momento della loro vita, ognuna sperimenta a modo suo un mix di cambiamenti individuali.
Per questo motivo, serve un approccio personalizzato per gestire in modo ottimale anche i disturbi dell’apparato urinario in menopausa.
Si raccomanda, innanzitutto, di informarsi dal proprio Ginecologo sulle alterazioni che la menopausa porta con sé anche a livello di apparato urinario, sia per riconoscere i sintomi sia per comprendere l’importanza di sottoporsi a uno screening continuativo per la sindrome genitourinaria, problematica insidiosa che, nel tempo, potrebbe diventare molto fastidiosa.
Sulla base di alcuni studi sperimentali, si è evidenziato che il tratto inferiore dell’apparato urinario contiene dei recettori per gli estrogeni, in modo simile alla vagina.
Quando il livello di estrogeni si abbassa si verificano quindi dei cambiamenti strutturali e funzionali dell’apparato urinario, tra cui l’assottigliamento delle pareti dell’uretra e un minor tono della loro muscolatura.
Da una parte, questo causa una capacità ridotta di continenza, dall’altra aumenta la probabilità di infiammazioni.
È utile ricordare che ogni donna dovrebbe saper ascoltare il proprio corpo e non sottovalutare le modificazioni delle funzionalità urinarie che avvengono durante la menopausa.
In particolare, la comparsa di perdite urinarie involontarie è uno degli aspetti a cui prestare maggiore attenzione per capire se si soffre di problemi dell’apparato urinario.
Può capitare che un colpo di tosse, una risata, uno starnuto, uno sforzo, rendano impossibile trattenere la pipì: questo è proprio un segnale a cui prestare attenzione.
Tale manifestazione è infatti spesso associata alla perdita di tono muscolare e assottigliamento delle pareti di uretere e vescica, ma anche a prolasso degli organi genitourinari, deficit sfinterico e altri fattori che la menopausa porta con sé.
Queste alterazioni strutturali e funzionali possono influenzare negativamente anche i rapporti sessuali, ad esempio rendendoli dolorosi, con ripercussioni nella relazione di coppia, se non si riesce ad affrontare la situazione non solo a livello fisico ma anche psicologico e comunicativo.
Se non bastasse, le donne in questa particolare fase della vita sono più soggette a infezioni del tratto urinario caratterizzate da bruciore, dolore e disturbi della minzione.
Infatti, gli estrogeni influiscono anche sull’acidità dell’ambiente vaginale che, in menopausa, ha un pH più alto e favorisce la crescita dei batteri.
Si stima che oltre il 50% delle donne soffra di infezioni del basso tratto urinario, UTI, e sperimenti secchezza vaginale, prurito, bruciore, irritazione delle vie urinarie.
I batteri che causano cistite trovano quindi un terreno fertile nelle donne in menopausa, arrivando a presentarsi e ripresentarsi anche più volte durante l’anno.
Il trattamento di cistiti recidivanti, spesso assieme a vaginiti, rappresenta una sfida sia per le donne che per il Medico.
Come curare i disturbi dell’apparato urinario in menopausa
Come curare e prevenire questi fastidiosi problemi?
È fondamentale prendersi cura dell’apparato urinario in menopausa, soprattutto perché la sindrome genitourinaria non trattata, nel tempo, può evolvere in un problema cronico, caratterizzato da alterazioni funzionali e strutturali che diventano difficili da curare e gestire.
Come anticipato, il primo passo per affrontare i problemi dell’apparato urinario, che la menopausa porta con sé, è parlarne al proprio Ginecologo.
Potrebbe essere utile coinvolgere anche altri specialisti, come l’Urologo, per gestire la menopausa a 360° e ripristinare le condizioni migliori per il benessere di ogni donna.
La prima linea di gestione della sindrome genitourinaria in menopausa può includere lubrificanti vaginali e/o idratanti vaginali, in particolare se la paziente lamenta solo secchezza vaginale o dolore lieve durante il rapporto sessuale.
Nei casi più gravi, l’approccio passa alla prescrizione di estrogeni a livello vaginale, in forma di crema, compressa o anello a rilascio prolungato a livello locale.
La TOS, Terapia Ormonale Sostitutiva, è infatti considerata una delle terapie più efficaci per scongiurare gli effetti negativi della riduzione dei livelli ormonali in menopausa, anche quando si devono curare i sintomi che coinvolgono l’apparato urinario.
Infine, ci sono anche altre soluzioni non farmacologiche che la donna può intraprendere in autonomia e che aiutano a prevenire e ridurre il rischio di disturbi all’apparato urinario:
- Per affrontare l’incontinenza, la fisioterapia mirata si rivela molto utile per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico. Si possono imparare delle attività da fare a casa che aiutano a rafforzare la muscolatura come gli esercizi di Kegel, una serie di contrazioni e rilassamenti dei muscoli pelvici da eseguire a cicli di alcuni secondi almeno 3-4 volte al giorno;
- Seguire uno stile di vita corretto che preveda un’adeguata attività motoria favorisce il mantenimento del tono muscolare e del trofismo dei tessuti dell’apparato urinario;
- Seguire una dieta bilanciata ricca di frutta, verdura e fibre è utile per ridurre il rischio di incontinenza mantenendo il peso controllato, ma anche aiutando a prevenire eventuali alterazioni del pH;
- Se necessario, integrare formulazioni a base di probiotici mirati aiuta a mantenere il pH genito-urinario regolare e a ridurre il rischio di infezioni ricorrenti.
Una maggior consapevolezza delle ripercussioni che le problematiche urinarie possono determinare sulla salute fisica, mentale e sessuale della donna in menopausa aiuta a capire che non vanno mai sottovalutate, ma affrontate.
È quindi importante parlarne con il Medico per trovare soluzioni mirate e adatte alle esigenze della singola persona, per assicurarsi una menopausa serena e in salute!