Molte donne in menopausa lamentano dolore vulvare o vulvodinia, una problematica che colpisce fino al 15% delle donne tra i 16 e gli 80 anni.
La vulvodinia, o sindrome dolorosa vulvare, è una condizione che colpisce la vulva, cioè l’area esterna dei genitali femminili.
In menopausa, la vulvodinia può essere ancora più fastidiosa a causa della riduzione degli ormoni femminili e della conseguente atrofia vulvare.
Pur essendo una patologia che colpisce molte donne, per decenni non se ne è parlato.
Vale la pena leggere la più recente definizione che ne è stata data: “Fastidio vulvare, spesso descritto come bruciore, che si verifica in assenza di rilevanti alterazioni visibili o di specifiche, clinicamente evidenziabili, problematiche neurologiche”.
Vediamo insieme come si manifesta la vulvodinia in menopausa, i sintomi associati e come affrontarla.
Cos’è la vulvodinia in menopausa
La vulvodinia, è una condizione caratterizzata da dolore e sensibilità alla vulva e si verifica in donne di tutte le età, con una prevalenza tra il 10 e il 15% della popolazione femminile tra i 16 e gli 80 anni.
In realtà, non è ancora ben chiaro quanto spesso si manifesti e, infatti, i dati evidenziano che il 30% di donne con vulvodinia rimane senza diagnosi.
Il problema sta nel fatto che le cause della vulvodinia sono ancora sconosciute e si ritiene che possano essere molteplici e diverse.
A parte la definizione dell’International Society for the Study of Vulvovaginal Disease, le donne descrivono i seguenti sintomi quando soffrono di vulvodinia:
- Bruciore;
- Dolore;
- Pizzicore;
- Irritazione;
- Sensibilità nella zona;
- A volte, prurito.
Anche le sue manifestazioni possono variare: dolore bruciante o lancinante, costante oppure episodico, e ci possono volere giorni o settimane di attesa prima che il disagio si plachi.
Inoltre, i sintomi possono iniziare e cessare senza preavviso, oppure manifestarsi solo quando la zona viene toccata.
In ogni caso, è stato evidenziato che nelle donne in menopausa il rischio di vulvodinia aumenta.
In particolare, la diminuzione degli estrogeni, tipica di questa fase della vita di una donna, può causare un assottigliamento e un indebolimento dei tessuti vulvari, aumentando così la sensibilità della zona.
Tutto ciò può comportare una sensazione di bruciore, dolore, prurito o formicolio, i sintomi associati alla vulvodinia.
Inoltre, alcune donne possono anche sperimentare problemi di lubrificazione vaginale, con conseguenti rapporti sessuali dolorosi e, addirittura, alcune arrivano a lamentare difficoltà nel vestirsi, nel camminare o nel sedersi a causa del dolore.
Tali evidenze fanno capire come la vulvodinia rappresenti un problema da non sottovalutare perché può condizionare vari aspetti della vita di una donna a livello personale, di coppia e di relazioni sociali.
Ma quali sono le potenziali cause della vulvodinia?
Cause della vulvodinia in menopausa
Come già anticipato, le cause della vulvodinia non sono ancora state individuate con certezza.
L’esperienza clinica e i racconti delle donne che lamentano dolore vulvare, fanno pensare che l’insorgenza di vulvodinia possa essere associata a molti fattori che agiscono insieme.
Alcuni di questi possono includere:
- Danno o irritazione dei nervi della vulva;
- Infiammazione della vulva;
- Reazioni a precedenti infezioni;
- Disturbi genetici;
- Sensibilità a determinati alimenti;
- Disfunzione dei muscoli del pavimento pelvico;
- Condizioni particolari che colpiscono i muscoli o le ossa vicini alla vulva;
- Eventuali infezioni;
- Assottigliamento e indebolimento dei tessuti vulvari (menopausa).
Quindi, in caso di dolore vulvare, per arrivare a una diagnosi di vulvodinia, il Ginecologo indaga i sintomi ed esegue un’anamnesi che prevede chiarimenti, non solo sulla storia clinica e chirurgica della paziente, ma anche sulle sue abitudini alimentari e di vita e sulla sfera sessuale.
Inoltre, con l’esame obiettivo della vulva e della vagina, o il prelievo di un campione di secrezione dalla vagina, il Ginecologo può ricercare segni di infezione o di altre cause dei sintomi, individuare il punto in cui si manifesta il dolore e comprendere se è lieve, moderato o grave.
È inoltre possibile sottoporre la pelle vulvare a una biopsia per escludere problemi oncologici.
Proprio per la sua natura multifattoriale e perché i sintomi della vulvodinia possono essere vari, la diagnosi può richiedere tempo e il coinvolgimento di diversi specialisti.
Come affrontare la vulvodinia in menopausa
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare con maggiore serenità il problema della vulvodinia in menopausa:
- Parla con il tuo Medico, se sospetti di avere la vulvodinia. Potrebbe essere necessario escludere altre condizioni, come infezioni vaginali o dermatiti, che possono causare sintomi simili. Ed è il Medico che può consigliarti e prescrivere i farmaci o trattamenti specifici per alleviare il dolore e i sintomi.
- Utilizza prodotti specifici per l’igiene intima, delicati e rispettosi del pH della pelle in modo da evitare di irritare ulteriormente la zona vulvare. Inoltre, puoi utilizzare creme idratanti specifiche per la vulva per mantenere la zona idratata e ridurre il dolore.
- Utilizza biancheria intima in cotone, che è un materiale naturalmente traspirante, che non irrita le zone intime.
- Evita di usare sostanze irritanti come profumi, talco, prodotti per la depilazione e lubrificanti vaginali con alcol o glicerina.
- Utilizza lubrificanti, se hai problemi di lubrificazione vaginale e conseguenti rapporti sessuali dolorosi.
Trattamenti per la vulvodinia
Purtroppo, non esiste una cura per la vulvodinia ma, per fortuna, ci sono diverse opzioni di trattamento, volte ad alleviare i sintomi e a migliorare la qualità di vita della donna in menopausa, alle prese con la sindrome dolorosa vulvare.
Queste possono includere cambiamenti dello stile di vita, terapia, trattamento Medico e trattamento chirurgico.
- I farmaci topici, come l’unguento a base di lidocaina (un anestetico locale) o creme ormonali, riducono la sensazione di dolore agendo localmente sulla zona interessata;
- Il trattamento farmacologico, che comprende antidolorifici, antidepressivi o anticonvulsivanti aiuta a ridurre il dolore;
- La terapia fisica aiuta a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico;
- La terapia ormonale, sia per via topica, con creme ormonali, che per via sistemica può aiutare ad alleviare il dolore, specialmente nelle donne in menopausa che sperimentano una riduzione dei livelli di estrogeni;
- L’intervento chirurgico, vestibulectomia, rimuove la pelle e il tessuto interessati nella vulvodinia localizzata;
- Cambiamenti nella dieta, terapia cognitivo comportamentale, tecniche di rilassamento e attività che aiutano a ridurre ansia e stress possono essere di grande aiuto.
In ogni caso, per scegliere la soluzione migliore in caso di vulvodinia è fondamentale rivolgersi al proprio Medico e Ginecologo di fiducia in modo che possa fare una diagnosi certa e scegliere un trattamento adatto alla persona.
Abbiamo visto che la vulvodinia può essere una condizione debilitante e molto frustrante, ma non mancano le opzioni di trattamento.
Il primo passo, però, è rivolgersi a uno specialista che sappia ascoltare e comprendere la situazione per eseguire una diagnosi e proporre un piano di trattamento adeguato a ridurre il dolore e il disagio.
Con la giusta diagnosi e la terapia appropriata, molte donne trovano sollievo dalla vulvodinia, migliorano la loro qualità di vita e, senza quei dolori irritanti irritanti e brucianti, fastidiosi anche a livello personale, di coppia e sociale, riscoprono il piacere di vivere!